Ciao!
– Lo sapevi che è in corso una battaglia da parte di alcuni “cittadini” che si sono mossi contro lavori lungo il basso corso del Fiume Piave?
– Eri a conoscenza che la golena del Piave è già stata “rasa al suolo” da Musile di Piave a Passarella e tra poco toccherà a San Donà di Piave? Sono state abbattute sequoie vecchie di centinaia di anni e compromessi i delicati equilibri di flora e fauna lungo quel tratto del fiume?
– Sapevi che questo “lungimirante” progetto dei nostri politici (non mi interessa sapere il colore politico perchè questa è questione che riguarda tutti indistintamente) prevede che la “tabula rasa” sarà estesa da Ponte di Piave sino alla foce del fiume Caro alla Patria?
A parte il fatto che da quando avevo vent’anni quello è il tragitto preferito per farmi un po’ di sano running in compagnia di amici, eliminando queste note di carattere personale, mi chiedo se sia possibile andare avanti a colpi di cemento!!! Un po’ di verde ce lo possono lasciare anche nelle nostre città o al limite nei circondari delle stesse?
E’ evidente il pretesto del rinforzo argini. Anche i nostri avi, per non scomodare le civiltà più antiche profonde conoscitrici dell’acqua nelle sue varie caratterizzazioni, conoscevano bene che non è abbattendo alberi e vegetazione varia che si migliora il sistema di contenimento delle acque…anzi….
Un gruppo di liberi cittadini ha aperto una petizione. La petizione è intitolata “petizione a tutela della vegetazione golenale del basso corso del Fiume Piave”.
Parteciperò non solo sottoscrivendo la petizione ma agendo con gli strumenti che mi sono propri: INTERNET!
Aprirò a breve degli articoli per unirmi a questa protesta dal mio blog e da li, se vorrai, ti terrò informato.
Questo è solo il primo…
Non sottraggo ulteriormente prezioso spazio al tuo tempo.
Un caro saluto e se vorrai unirti alla protesta, ti aspetto in questo blog!
Matteo Pasqualini
bellissima l’iniziativa di ieri domenica
soprattutto la canzone di eva sugli alberi
amicoalbero di mestre-venezia è con voi
Mi unisco totalmente alla protesta! So che già vari anni fa era stato il Genio Civile di Venezia a pensare ad una simile sciagura, per difesa dalle piene; non so se ora il pretesto è lo stesso o quello delle piante malate da togliere (?) ma in entrambi i casi si tratta di giustificazioni assurde. La difesa del territorio va fatta creando grandi bacini a nord, preziosi per conservare l’acqua nei periodi di magra. Tutti sanno che gli alberi difendono dai danni delle piene e di tutti gli eventi atmosferici, mentre l’ostacolo al deflusso delle acque rappresentato dai tronchi è minimo e ininfluente. Senza le radici degli alberi, le acque trascinerebbero al mare ingenti quantità di terra, rovinando i nostri litorali e causando danni all’economia turistica. Che oggi, quando tutto il mondo si preoccupe dello sviluppo sostenibile, si distrugga l’unico polmone verde boschivo del territorio, appare incredibile, e non parliamo poi dell’incommensurabile valore naturalistico, storico, letterario, poetico e pittorico che andrebbe desolatamente perduto.
Intanto un grazie a tutti Voi che avete lasciato un controbuto nel blog, a coloro che si sono uniti alla proposta sul virtuale e a chi ha sottoscritto la petizione o diffuso la notizia.
So di singole persone che si sono recate a protestare in Comune, professori che hanno segnalato la cosa nelle proprie classi e molti altri casi di singoli cittadini che hanno, ognuno per le proprie possibilità, ampliato il tam tam di protesta.
Bene così. Proocediamo e presto Vi darò conto degli sviluppi anche perchè siamo a giugno e i lavori dovrebbero ripartire a breve!
A presto!
Matteo Pasqualini